La XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie al Comune di; Zafferana Etnea. Incontro con gli studenti protagonisti del futuro per una cultura del bene comune

Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, l’ass. “Libera” celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.
L’iniziativa nacque con Saveria Antiochia, madre di Roberto, poliziotto della scorta di Ninni Cassarà ucciso nel 1985, che volle riconosciuta verità e giustizia per la morte del figlio, per assicurargli la stessa dignità nel ricordo riservata alle “vittime eccellenti”: dal 21 marzo 1996 “Libera” organizza la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordarle.
Dal 1996, ogni anno, in una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi, come un interminabile rosario civile per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.
Il 1° marzo 2017, con voto unanime, la Camera dei Deputati, ha approvato la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
La celebrazione della XXVIII Giornata, promossa dal Comune di Zafferana Etnea, con l’Associazione “Giustizia e Pace”, l’Istituto comprensivo “Federico De Roberto”, lIppseoa “Karol Wojtyla”, DS Daniela Di Piazza, la testata giornalistica “Thevoicekw” e il Circolo didattico di Zafferana e, si è svolta nella sala consiliare del Comune alla presenza di molti alunni delle scuole, è stata moderata dalla giornalista Lella Battiato Majorana che ha introdotto per i saluti: il sindaco Salvatore Russo, l’assessore Cettina Coco, la presidente del Consiglio Comunale Arianna Santonocita, i dirigenti scolastici Salvatore Musumeci e Angela Rosa Maria Pistone, il presidente di “Giustizia e Pace” Ugo Tomaselli per i saluti. A seguire i relatori: il magistrato Nunzio Sarpietro e Manlio Caruso, presidente della Fondazione Astrea.
L’incontro è stato animato dal coro e dall’orchestra della “De Roberto” diretta dai Maestri Lucio Pappalardo e Carlo Bozzetti e il maestro Salvo Troina che ha eseguito al piano un brano dedicato alle vittime della mafia cantato dal giovane Damiano. Audio e video a cura di Salvo Pernice.
Le vittime innocenti ammontano a 1009, delle quali 119 donne, 122 minori (85 bambini tra 0 mesi e 14 anni), vittime senza giustizia 509. Numeri impressionanti riconducibili a: Cosa Nostra 501), ‘Ndrangheta (230), Camorra (204), Sacra Corona Unita (57), Stidda (14), Mafia del Brenta (2).
Le statistiche indicate sono frutto del meticoloso lavoro di ricerca, totalmente volontario, del gruppo memoria di WikiMafia, iniziato col lancio il 5 marzo 2020 della prima campagna social in memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie, che tra il 18 e il 22 marzo di quell’anno portò migliaia di persone a usare l’hashtag #eranosemi per far partire le “catene di memoria”.
Dal 2 marzo 2022 è online il primo fascicolo di Antimafia Papers, la collana di focus tematici di WikiMafia, con grafici, statistiche e considerazioni teoriche sulle vittime innocenti delle mafie a cura di Pierpaolo Farina, direttore di WikiMafia. Al suo interno è presente anche un elenco delle vittime in ordine cronologico.
Farina dichiara “Questo prezioso lavoro di memoria è infatti un cantiere perennemente aperto, per raccontare nel miglior modo possibile tutte le storie che magari ora sono solamente abbozzate su WikiMafia: chi ha informazioni biografiche più dettagliate sulle vittime in elenco o su nuove vittime, è invitato a inviarle, insieme alle fonti originali da cui sono tratte le notizie”.
Gli studenti sensibilizzati all’argomento e dai messaggi lanciati dai relatori, presidente Fondazione Astrea Avv. Manlio Caruso, che ha raccontando la sua storia lavorativa: ufficiale dei carabinieri, nel gruppo Cacciatori per cercare latitanti di mafia, dichiara “cosa posso fare per la legalità?”.
Il Dott. Sarpietro esordisce “Noi siamo lo Stato, purtroppo spesso lo Stato dovrebbe essere più presente, soprattutto nei quartieri a rischio – subcultura; occorre rigettare i modelli paramafiosi e rispettare le regole della legalità”. Continua “lo Stato ha dimenticato l’essenza della scuola, assistiamo allo svilimento della meritocrazia e voi dovete pretendere la meritocrazia”. Conclude, con una domande e profonda riflessione “a cosa serve la memoria?”
Gli studenti, motivati dall’argomento al dialogo, hanno posto delle interessanti domande: “Noi siciliani siamo mafiosi? Come ci si arruola nei Cacciatori? Come si fa a trovare i boss di mafia’ cosa l’ha spinto a fare questo lavoro?
Delia Sorbello, Formica Salvatore, Daniele Grasso (IC Federico De Roberto) e ancora Lorena Hockay e Matteo Maglia.



